
Il nostro Salumificio fornisce carne italiana, prevalentemente locale, a molte feste di paese. La sagra è parte integrante dell’identità storica di una comunità. È l’incontro tra l’autenticità gastronomica e le tradizioni del territorio stesso. Ma perché una sagra si possa definire tradizionale deve possedere una storia autentica, partecipata e promossa dalle generazioni che si sono succedute.
Ci piace allora riportare due passi del “manifesto della sagra autentica” (fonte ruralpini) che rispecchia il nostro pensiero.
(…) cibo, il consumo collettivo e rituale di determinati prodotti carichi di valori simbolici è il motore propulsore della sagra. Il tipo di alimento, il modo di prepararlo e di consumarlo rimandano ad un passato di vita comunitaria e a una cultura alimentare percepita come segno di identità. Per questo la sagra deve somministrare piatti e ricette che abbiano come ingrediente principale il prodotto di cui si fa promotrice.
(…) La sagra promuove forme di socializzazione e sviluppo collegate alla cultura del cibo locale. Essa risponde al desiderio delle comunità di avere spazi di convivialità e socializzazione. Coinvolge tutto il territorio e le numerose realtà produttive e commerciali locali, nonché i vari operatori del settore enogastronomico, quali produttori, artigiani, cucinieri, ristoratori e baristi. Il benessere e la soddisfazione di tutte le fasce della popolazione sono essenziali per una sostenibilità nel tempo della manifestazione.
Una sagra autentica giova a tutti.
A chi mangia, a chi si impegna dietro il banco, ma anche ai ristoratori locali che non risentono di una concorrenza impari bensì dell’afflusso di nuove persone in paese. Da qui un invito alle buone prassi: il consumo sul posto evitando l’asporto, la durata temporanea e non ripetuta dell’evento, il monitoraggio da parte dei servizi preposti, la scrupolosa osservanza delle norme in materia di igiene, sicurezza e condizioni di lavoro.